regia | director Martina Favilla
interpreti | with Claudia Bandecchi, Alice Casarosa, Elisa Drago, Federico Granchi, Massimo Minervini, Irene Rametta
durata 60 min
scenografie | scenography Martina Favilla
costumi | stage costumes Sara Torelli
attrezzature | equipment Pablo Baroni
maschera | mask Nives Storci
luci | lights Andrea Berselli, Fabio Giommarelli
illustrazioni | illustrations Daria Palotti
foto | photo Angelo Liuzzi, Fatmir Lilaj, Estéban Puzzuoli, Alessandro Marconi, Chiara Abbruzzese
Video promo by Simone Tognarelli:
https://youtu.be/mjMt7oI7kWQ
Liberamente tratto da Sogno di una notte di mezza estate di W. Shakespeare.
In un bosco fatato, la magia di un fiore e l’intervento del folletto Puck creano prodigiose metamorfosi, tragicomici innamoramenti e misteriosi equivoci. La storia verrà straordinariamente raccontata, senza parole, dal poetico connubio di circo-teatro con acrobatica aerea e a terra, verticalismo, contorsionismo, canto e musica dal vivo.
Spettacolo adatto a tutte le età.
Show freely adapted from W. Shakespeare Midnight Summer dream, represented by the poetic combination of theatre-circus with areal acrobatic and on ground acrobatic, verticality, contortionism, singing and live music.
Suitable to audiences of all ages
“... Confesso che assai sovente mi accade come nella favola, spesso vedo e sento il mondo esterno in una relazione e in una consonanza con il mondo interiore che non posso non definire magiche”.
Hermann Hesse
Note di regia
Lo spettacolo nasce dall’ispirazione e dalle suggestioni derivate da Sogno di una notte di mezza estate di W. Shakespeare e da Favola d’amore – Le trasformazioni di Pictor di Hermann Hesse, in entrambe le scritture si parla delle magie dell’amore, l’amore che ci fa vivere emozioni profonde, al limite tra realtà e fantasia… Come un sogno o una favola... Lasciandoci incantati dalla magia della relazione e consonanza tra il mondo esterno e il mondo interiore.
Da questa commistione nasce IMAGO, in latino significa sogno, in biologia definisce la metamorfosi di un insetto, la trasformazione in stadio adulto e sessualmente maturo.
Un racconto senza parole, alla tiepida luce della luna, da sempre simbolo del piano psichico, dell'emozionalità più istintuale, dell'energia sessuale feconda e dei ritmi biologici, una luna che non svela completamente, ma suggerisce la presenza di realtà invisibili...
Citando Shakespeare ne La tempesta, “Siamo fatti della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita”, l’idea che sta alla base di questa messa in scena è il fatto che i cicli della natura continuano incessantemente al di là delle vite, delle gioie, dolori, amori... dei singoli esseri viventi.
Imago racconta un viaggio attraverso i cicli della natura, che inevitabilmente si incrocia con le storie dei personaggi e con l’amore... L’amore che scombussola, trasforma, incanta le vite degli esseri della terra... che benché siano fragili e transitori sono elementi importanti dell’evoluzione.
A questo proposito la scelta di questa messa in scena è stata quella di mettere tutti i personaggi sullo stesso piano, lasciando che sia la terra, da millenni spettatrice dell’incessante fluire della natura, attraverso i suoni e i canti delle sue fate a farsi narratrice di tutto questo e ad accompagnarci nel viaggio.
Sei tu sicuro
che siamo svegli? -
Mi sembra
che ancora dormiamo, sogniamo.
W. Shakespeare
Sogno di una notte di mezza estate